PRESENTAZIONE

L’infezione pneumococcica sta assumendo una sempre crescente importanza nella eziopatogenesi delle patologie respiratorie con caratteristiche di complicanza in estese classi di rischio o di vero e proprio motivo di ulteriore declino funzionale quale causa di riacutizzazioni di BPCO. Non può inoltre essere omesso l’impatto di grande rilevanza sostenuto dall’infezione pneumococcica in termini di visite ambulatoriali, ospedalizzazione e decessi sia in differenti fasce di età, che nei pazienti con malattie croniche. Opportuna quindi una ottimizzazione delle manovre d’intervento di prevenzione primaria. Se il CDC di Atlanta nel 2004 ha pertanto elaborato un dodecalogo che reca al primo punto la prevenzione delle infezioni pneumococciche mediante vaccinazione, il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2012-2014, sancito con Accordo Stato-Regioni il 22 Febbraio 2012 e recepito dalla Regione Marche con DGR 480 del 3 aprile 2013, indica come obiettivo specifico “garantire l’offerta attiva e gratuita nei gruppi a rischio delle vaccinazioni prioritarie”. La vaccinazione antipneumococcica 13 valente e prima la 7 valente, sta modificando l’epidemiologia delle infezioni da Streptococcus pneumoniae in quelle nazioni dove le coperture vaccinali pediatriche hanno raggiunto livelli tali da innescare il fenomeno della herd immunity. La vaccinazione antipneumococcica coniugata non solo comporta la protezione della popolazione infantile, ma anche di quella degli adulti, anziani ed a rischio per patologie concomitanti, vista l’efficacia immunologica e la safety. Sulla base di tali considerazioni è risultato “fisiologico” per l’Accademia Medico-Chirurgica del Piceno, in quanto “contenitore neutrale” aperto ad ogni società scientifica medica regionale, indire un incontro rivolto a igienisti, pneumologi, internisti, infettivologi, diabetologi, geriatri, MMG, chirurghi, PLS ed altri operatori della sanità pubblica, con il fine di sensibilizzare una maggiore attenzione alle problematiche legate all’infezione pneumococcica, promuovere le conoscenze sull’utilizzo del PCV13 in ambito preventivo, approfondire comportamenti comuni negli adulti e nei pazienti a rischio anche alla luce di quanto promosso dal “Calendario per la vita” e di condividere, infine, tali conoscenze in un documento operativo di Consenso da parte delle Società Scientifiche coinvolte da suggerire all’intera comunità sanitaria marchigiana.