PRESENTAZIONE

La dinamicità nel campo delle vaccinazioni e la notevole mole di innovazioni scientifiche in questo settore offrono nuove opportunità di prevenzione e promozione della salute lungo tutto l’arco della vita. A proposito di soggetti in età pediatrica si pensi ad esempio alle vaccinazioni contro i vari tipi di meningococco (B, ACWY) così come per gli adulti ed anziani.

Lo pneumococco è un batterio che, ancora oggi rappresenta una delle maggiori cause di malattia e mortalità sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. Ogni anno, infatti, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), lo pneumococco causa 1,6 milioni di decessi. Secondo l’ISTAT nel 2014 si sono verificati 9141 decessi per polmonite, di cui 8809 negli adulti di età superiore a 65 anni (nello stesso anno i decessi per incidenti stradali sono stati circa un terzo, ossia 3742). Questa vaccinazione andando ad affiancarsi all’antinfluenzale, ma potendo effettuarsi anche durante tutto il resto dell’anno consente, attualmente, di prevenire una consistente quota di patologia e di conseguenti mortalità e ricoveri causati da questo batterio patogeno.

Tuttavia, alla crescente disponibilità di preparati vaccinali si sono affiancati, nel corso dell’ultimo decennio, alcune problematiche che ne stanno limitando le possibilità preventive assistendo ad un preoccupante calo dei tassi di copertura vaccinale. In questo contesto, il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2017-2019 costituisce una tappa fondamentale poiché le vaccinazioni sono state inserite quali Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e quindi il PNPV (Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale) rappresenta un’importante “guida” verso l’armonizzazione delle strategie vaccinali in atto nel Paese. La Regione Marche, recependo il PNPV (Piano Nazionale Prevenzione Vaccinal) attraverso la DGR nr. 458 del 15/05/2017, ha posto come obiettivi per la vaccinazione anti-pneumococcica il raggiungimento di una copertura minima nei 65enni pari al 40% nel 2017, del 55% nel 2018 e del 75% nel 2019, oltre al miglioramento dell’accesso a tale vaccinazione per i soggetti a rischio di tutte le età attraverso l’integrazione Ospedale-Territorio e al coinvolgimento diretto dei Medici di Medicina Generale nella somministrazione del vaccino ambulatorialmente.

Nel 2017 tali obiettivi non sono stati raggiunti, per cui al fine di garantire alla popolazione, indipendentemente da luogo di residenza, reddito e livello socioculturale, vanno programmati specifici modelli organizzativi in cui gli attori principali (Istituzioni, Sanità Pubblica, Ospedali, Medici di Medicina Generale, Pediatri) collaborino attivamente.